Monday, November 06, 2006

L’utopia dell’integrazione in Marocco


Rabat, luglio 2006. Per più di una settimana rifugiati e richiedenti asilo manifestano di fronte alla sede fantasma dell’Hcr a Rabat. Una trentina di persone, tra cui donne e bambini, siedono sui marciapiedi dell’avenue de Fes. Dormono, mangiano e discutono. Cartelli appesi alle pareti e sulle porte dell’edificio denunciano le cattive condizioni di vita dei rifugiati e dei richiedenti asilo in Marocco. Non riconosciuti, privi di alcun diritto, emarginati da una società che li rifiuta esplicitamente.
L’Unhcr, Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati, in risposta a tale manifestazione si dichiara “fermé”, chiuso, nonostante si intravedano i funzionari all’interno.
Senza alcuna dimora, cacciati dalla chiesa dove avevano tentato di rifugiarsi, imprigionati in un paese che non li vuole, uomini e donne manifestano la loro esasperazione e chiedono che sia data loro la possibilità di emigrare in un luogo dove possano ricominciare una vita normale, visto che in Marocco, a quanto pare, è legalmente impossibile.
Parliamo con i portavoce del movimento, che ci spiegano nervosamente quanto sia frustrante la loro condizione e l’indifferenza totale con la quale sono accolte le loro richieste.
In Marocco, paese di emigrazione, la questione “africana”, come spesso viene definita la problematica concernente i flussi migratori provenienti dall’Africa subshariana, è un tabù.
E’ paradossale pensare a questo grande circolo vizioso: in Italia il “marocchino” rappresenta l’immigrato per eccellenza, il diverso, temibile perché porta con sé lo sguardo dell’altro, della povertà, della criminalità e della miseria. Qui, la storia si ripete, i ruoli sono gli stessi, cambiano gli interpreti. Ed è facile sentire commenti che esprimono riluttanza verso coloro che giungono in questa terra nordafricana in cerca di rifugio e di una vita migliore...

Friday, August 25, 2006

Da Venezia con Amore...


Crepuscolo. Salè.



Tè a Salè

Tuesday, August 01, 2006

Viaggio nel Sud del Marocco...

Thursday, June 29, 2006

Sidi Kacem

TANGERI

Friday, June 09, 2006

Oualili


Volubilis: Uno dei luoghi più densi di vestigia storiche e archeologiche del Marocco. Un salto in un passato familiare. Antiche rovine romane. E su di una collina vicina, paradossalmente, il luogo santo più visitato del Marocco, il mausoleo di Moulay Idris.
Il nome Volubilis deriva probabilmente dal termine berbero Oualili, oleandri.

Volatili a Volubilis

Sunday, June 04, 2006

Iman


Foto scattata da Oscar

Saturday, June 03, 2006

Museo Hassan


Il nuovo mueo di arte contemporanea di Rabat...Nella Villa Andalusia...Di proprietà dell'artista marocchina Fathiya Tahari Joutei.